E’ ormai già un luogo comune, già approdato alle definizioni storiche del nostro tempo, che in questi settant’anni la vita delle persone, il loro paesaggio fisico e culturale, di conseguenza la loro maniera di essere, pensare, sentire è cambiata più che nei precedenti 2000 anni. Al tempo lento e lungo si è sostituito il tempo tecnologicamente e forsennatamente accelerato. Quanti come me siamo alle soglie della vecchiaia, abbiamo vissuto dentro questo portentoso passaggio; la nostra maniera di essere, sentire, pensare inevitabilmente risente di entrambe le realtà. Noi abbiamo il discutibile privilegio di essere gli archeologi ancora vivi di noi stessi e di quel mondo che era durato così a lungo e si è volatizzato quasi di colpo, come il fumo di un falò in una sera di vento. Riproponendo queste fotografie, inconsciamente sapevo, che avrebbero fatto parte di tanti altri gesti di memoria, che avrebbero costituito un ultimo saluto a quel tempo, a quel mondo…….